2 agosto 2009

Lettres persanes (1)

Apollonio riceve, traduce dal persiano e volentieri pubblica:

Caro Apollonio,
a chi viaggia per paesi di cui non conosce a fondo gli idiomi capita di rubare qualche vocabolo, qualche espressione dalle scritte stereotipe, sovente plurilingui, che si vedono nei luoghi pubblici, utilizzandole, nella loro grossolana modestia, come Champollion fece invece finemente con la famosa Stele di Rosetta.
Ne ho fatto esperienza ancora una volta qualche giorno fa: con l'italiano. Ero alla stazione di Milano: in coda alla biglietteria e l'attesa (non breve) mi ha dato modo di sapere come suonano in italiano open e closed. Era scritto sugli sportelli davanti ai quali ho trascorso qualche istruttivo quarto d'ora. In italiano, ho appreso, open si dice operativo e non operativo vale closed. È stato il prezioso acquisto lessicale della mia giornata. Io, pensa, avevo sempre creduto che a open corrispondesse aperto e chiuso invece a closed.
Nel mio perdurante soggiorno italiano, per nulla clandestino, m'è accaduto di assistere a vicende che, come sai, alla buona avevo dette effetto d'una certa chiusura mentale dei tuoi connazionali. Ora so che, nella tua bella lingua, nei casi in questione è appropriato parlare di menti non operative. La scoperta mi ha riempito di gioia, come comprenderai, e ha accresciuto la mia ammirazione per una lingua capace di dire in modo tanto chiaro come stanno veramente le cose. Lo vedi? Basta veramente poco per nutrire il piccolo spirito di un perdigiorno che si diletta, viaggiando, delle sistematiche, esotiche stranezze della parola umana.
Con amicizia,
il tuo Usbek

1 commento:

  1. Vivement la suite, on attend avec la plus grande impatience les episodes de harem...

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