13 novembre 2011

Sordidi ignoti e solidi noti

Ma "la solida borghesia" delle cui lodi sono piene in questi giorni le gazzette e cui sembra tocchi salvare adesso l'Italia dal flagello dei cosiddetti mercati non sarà per caso la solita borghesia fattasi solida a spese altrui? 
In breve, col pretesto di sordidi ignoti, i solidi noti.

[Modesti materiali per un'elementare esercitazione di fonologia. Se ne sconsiglia l'uso in altri contesti discorsivi].

5 commenti:

  1. Magari dai vari angoli dell'ultranazione possono ancora venir fuori dei Renzo Tramaglino in numero proporzionato all'incremento della popolazione dai tempi. Forse s'è compreso che occorre smettere d'assaltare le botteghe dei fornai vi et armis, con il taglieggio criminale e fiscale e con artifizi e raggiri bancari.
    Si sa, in virtù di un aforisma riuscitissimo, che non c'è disperazione peggiore di quella alimentata da una speranza che non si può perdere. Eppure, per empiria da pollaio di certi mestieri e ricordando che già una volta, circa sessanta anni addietro, Renzo fu vittorioso anche fuori dal Romanzo, forse si confida e si spera non irragionevolmente.

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  2. Sesto Sereno13/11/11 23:53

    Il Discolo Apollonio,
    i sordidi ignorando,
    notò, tra Mari o Monti,
    i solidi armeggiando.
    Blak

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  3. E aggiungerei "i soliti idioti", che siamo noi (intendendo io sicuramente e altri immagino), gli "altrui" di cui si fanno le spese.

    PS: suo silenzioso e ammirato lettore, che da mesi segue il blog.

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  4. Apollonio, io credo che adesso le tocchi assaltare frontalmente due malvezzi.
    Il primo è quello dei metabirignao, buona giornata in luogo di buon giorno ad es. bella persona o addirittura splendida persona in luogo credo di nulla.
    Il secondo è quello grave della ineducazione verbale di cui il loro SB e la pubblicità si sono accustumati, anche lì tra birignao, tchuéne elegaaanti, e il pollaio, maaamma, perchèè, alora, èhh maaa, séénti, su fino allo scandalo degli attori da bisbiglio, accompagnati dagli attori da farfuglio, inutile spiegarne le manifestazioni. Si faccia promotore di una rianimazione dell'italiano, o di una campagna contro la sordità, che non è parlato da 60 milioni di belle persone. Forse solo da qualche inglese e dodici tedeschi. Salutandovi indistintamente(totò e peppino)

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  5. Apollonio, animoso e gentile Lettore, soffre con Lei di ciò che si sente in giro ma, come forse altre volte qui ha già scritto, al tempo stesso ne sorride. Cosa vuol farci. La comunicazione è la radice stessa della socialità e la socialità è, nel suo fondamento, condivisione della medesima sciocchezza. Divina, quando è amorosa (e dunque paradossalmente intelligente): le prime espressioni di un bambino, le insensate tenerezze degli amanti, le voci che insaporiscono gli amplessi, le estreme parole interiori davanti alla morte. Umana, fino al limite dell'eccesso d'umanità, quando scivola sui facili pendii delle convenzioni, delle rappresentazioni e delle convenienze. Lì, agli esseri umani, è facile dare il peggio di sé. Lì è forse ineluttabile che ci si porti tutti anzitutto da fottuti conformisti.
    Dare battaglia, lanciare appelli, illudersi di muovere coscienze che non si siano già mosse da sé sono attitudini estranee al sonnolento spirito di Apollonio, che non si stupisce né si indigna. Al massimo, di tanto in tanto si sveglia dalla sua pigrizia. E svegliatosi, si dice felice quando gli capita di scovare, nel cupo inferno di cui parlava Italo Calvino, un piccolo bagliore che, venendo da chissà dove, lo seduce e lo consola. Ma si dice, se non felice, almeno contento (etimologicamente contento) d'essere infastidito dalla preponderante stupidità comunicativa, di cui Lei elenca qualche brandello e che Apollonio, considerando che viene dai suoi simili, non può fare a meno di sentire, alfine, come la sua propria.

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