tag:blogger.com,1999:blog-19483767.post5305855797053185303..comments2024-02-27T15:21:41.215+01:00Comments on Apollonio Discolo: Lingua loro (18): CriticitàUnknownnoreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-19483767.post-2355439488811571772011-04-19T19:00:55.566+02:002011-04-19T19:00:55.566+02:00Tutto ciò che si fa, gentile Quetzalcoatl, si può ...Tutto ciò che si fa, gentile Quetzalcoatl, si può (per ciò stesso) fare. E perdoni Apollonio se, rispondendoLe, gioca con l'ambiguità di <i>potere</i> in italiano. A Lei preme sapere ovviamente se si è autorizzati a farlo, sul fondamento di qualche principio normativo. Ma anche lì, se (come Apollonio presume) a Lei è già capitato di frequentare il presente blog, saprà che non vi si discute di principi normativi (anche perché non si ha l'autorità per farlo) e si presentano, al massimo, modeste preferenze di gusto. Come lascia immaginare la Sua domanda, a Lei l'uso allargato di <i>piuttosto che</i> non piace. Non piace nemmeno ad Apollonio ma, vede, amare l'espressione umana (come amare una persona) non è pretendere che sia conforme ai nostri desideri, alle nostre fisime, ai nostri gusti (peraltro mutevoli) ed è invece piegarsi con attenzione a comprendere (che non vuol dire necessariamente giustificare) anche le sue corbellerie (o, almeno, quelle che a noi paiono tali), eventualmente sorridendone. Magari accadrà infatti che un giorno diventeranno norma e parametro di buon gusto. Inorridirono sicuramente certi nostri lontani antenati quando videro crescere nella loro lingua l'onda travolgente dell'<i>illu</i> destinato a diventare l'articolo determinativo romanzo. Ci pensi: oggi, chi si sognerebbe mai, non si dice di fare a meno dell'articolo determinativo, ma anche solo di pensarne male? E ammesso che l'innovazione sia sempre effetto di una qualche stupidità (Apollonio inclina a crederlo e una volta o l'altra ne scriverà), non meno stupida è la reazione di chi si indigna e pretende di reprimerla, codice alla mano. Un sorriso, dolente per le cose che continuamente muoiono, e uno sforzo di comprensione di quelle che nascono, beneaugurante, sono le attitudini che piacciono ad Apollonio e che si sentirebbe di raccomandare come foriere di una crescita diffusa (nei limiti del possibile) della (auto)consapevolezza linguistica.Nunzio La Faucihttps://www.blogger.com/profile/15039792592295971253noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-19483767.post-3559746467874693792011-04-18T14:45:28.886+02:002011-04-18T14:45:28.886+02:00Mi sembra che gli italofoni siano particolarmente ...Mi sembra che gli italofoni siano particolarmente bravi nel prediligere scimmiottature a discapito di parole o espressioni già presenti nella lingua, così come spesso non riflettono su quel che dicono. O meglio, su come lo dicono. <br />So che non è pertinente al Suo discorso su "criticità", ma mi interesserebbe una Sua opinione riguardo al dilagante uso dell'espressione "piuttosto che" come sostituto delle semplici congiunzioni "e/o". Si può davvero fare? Grazie.Quetzalcoatlnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-19483767.post-15474427927332535062011-04-15T19:03:49.197+02:002011-04-15T19:03:49.197+02:00Grazie, gentile Anonimo, del Suo commento. L'i...Grazie, gentile Anonimo, del Suo commento. L'idea che gli odierni patiti italiani di <i>criticità</i> siano tra le vittime dello <i>shock</i> provocato in tutto il mondo dai recenti tragici fatti giapponesi è tuttavia forse troppo generosa. Anche perché è arrivata frattanto notizia ad Apollonio che, in un <i>Lapsus</i> del 24 gennaio 2006, Stefano Bartezzaghi aveva già segnalato acutamente i prodromi dello <i>tsunami</i>. In chiusura del suo breve pezzo dedicato a <i>criticità</i>, egli si augurava "che, a differenza di «problema» e di «inconveniente», non invad<i>esse</i> il linguaggio ordinario: «questa pastasciutta ha delle criticità nel coefficiente salino» (ovvero, non sa di niente), «il nostro rapporto manifesta delle criticità» (= quella è la porta)". Le cose pare però stiano andando proprio come Bartezzaghi si augurava non andassero e i suoi spiritosi <i>exempla ficta</i> rischiano di esser tenuti tra breve come testimonianze di quotidiane banalità.<br />Da Takuya Nakamura viene d'altra parte la segnalazione ad Apollonio che anche nell'universo anglofono, già nel corso dello scorso decennio, suscitava perplessità un <i>criticity</i> cui ragionevolmente si deve fare risalire, come scimmiottatura, il neoitaliano comune <i>criticità</i>.Nunzio La Faucihttps://www.blogger.com/profile/15039792592295971253noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-19483767.post-76615393348208064842011-04-15T09:15:44.488+02:002011-04-15T09:15:44.488+02:00Potrebbero essere sotto l'influenza collettiva...Potrebbero essere sotto l'influenza collettiva ed inconscia dei numerosi articoli sull'incidente nucleare di Fukushima, dove alcuni temono che il combustibile nucleare raggiunga il punto critico cioe' la situazione dove il numero di atomi coinvolti nella reazione a catena comincia ad aumentare in maniera esponenziale. Apparentemente "criticality" e' stato tradotto in "criticita'" invece di essere transliterato in "criticalita'"...Anonymousnoreply@blogger.com