29 maggio 2009

Televisivo

"L'italiano televisivo": come forse a un buon numero dei suoi pochi lettori, è giunta ad Apollonio notizia di un prossimo convegno dedicato a tale tema, atto conclusivo di una ricerca dal medesimo titolo cui hanno collaborato specialisti di linguistica italiana attivi in molte università. L'espressione presenta ambiguità che non possono non affascinare il grammatico.
Il televisivo dell'"italiano televisivo" può infatti essere anzitutto quel televisivo che, con funzione predicativa e non attributiva, ricorre per es. in Come sport, il calcio è certamente più televisivo del golf. Interrogarsi sull'"italiano televisivo", come ha fatto la ricerca e farà il convegno, significa quindi interrogarsi su una varietà (anche idiosincratica) della lingua nazionale dal punto di vista della sua qualità televisiva, in opposizione ad altre varietà che mancano di tale qualità o la posseggono in misura minore. 
In quella espressione, televisivo può d'altra parte valere come uno di quegli aggettivi che sono chiamati relazionali (Apollonio non trova felice la definizione categoriale, ma così si dice). Ciò apre la porta a una nuova ambiguità.
È infatti relazionale il televisivo che vale 'della televisione'. In tal caso dire "l'italiano televisivo" è come dire l'italiano della Svizzera e studiare l'"italiano televisivo" sotto questa prospettiva significa che se ne è certo giustificata la pertinenza oppositiva rispetto, poniamo, all'italiano della radio. 
È d'altra parte relazionale anche il televisivo che vale 'nella televisione, in televisione'. In questo secondo caso, dire "l'italiano televisivo" è come dire l'italiano nella Svizzera, in Svizzera e studiare l'"italiano televisivo" equivale a capire come e in quali condizioni la lingua nazionale viva nel medium. 
Insomma, con la stessa espressione (come si vede) ci si può riferire a (almeno) tre cose molto diverse, per studiare le quali sono necessari punti di vista e metodi diversi. Che peccato per Apollonio vivere a Citera e non potere assistere a un convegno che, già dal titolo, muove alla discussione e al confronto di prospettive differenti.

PS. Delle tre, confessa Apollonio, la prospettiva che gli pare più stuzzicante e innovativa è la prima. Quale sarà mai l'italiano che viene meglio in TV? Quello, per es., dell'attuale Presidente del Consiglio dei ministri italiano? Se dai lavori del convegno venisse fuori una risposta o anche solo un'indicazione, nessuno potrà dire che la ricerca che con esso culmina non sarà stata grandemente utile.  

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