19 dicembre 2009

Ordini dei nomi (e cognomi)

Muore un vecchio giornalista. La rubrica dei necrologi del quotidiano per cui scriveva si gonfia di bei nomi della stampa, in maggioranza uomini. Fra loro, alcuni associano una donna alla loro partecipazione al lutto: ragionevolmente la moglie, la compagna (designazione che fa tanto vecchia politica, però) o, forse, la fidanzata (come s'usa dire oggi, per far mostra di leggerezza). L'ordine con cui le coppie nominano se stesse è vario e di un certo valore, suppone Apollonio, per chi si interessa della lingua, della cultura e della società italiane contemporanee e delle loro stratificazioni e tendenze, perché (come al solito) poco è più rilevante di un dettaglio.
Sotto il segno dell'esibizionismo neoperbenista, che vuole al primo posto le donne, a qualsiasi costo, c'è da un lato, piccolo-borghese, la "norma a rovescio": Elisa e Massimo Gramellini si stringono... C'è dall'altro, radical-chic, "la norma? La si fa nuova noi": Alice Oxman e Furio Colombo si uniscono...
Sotto il segno invece dello stile veteroliberale, che sa che talvolta passano avanti gli uomini, c'è da un lato, funzional-paritario, l'"ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa": Enzo Bettiza e Laura Laurenzi abbracciano... C'è, dall'altro, il conservatore "il classico non passa mai": Carlo e Daniela Rossella partecipano...
Ciò detto, pensino i due lettori di Apollonio quanto tempo si risparmia a leggere i necrologi invece degli articoli dettati da tante firme prestigiose e quanto sia utile a intendere il mondo d'oggidì il quadrato del vecchio filosofo bizantino Michele Psello (cui la modesta applicazione di Apollonio malamente s'ispira).

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