Sulla destra, un testo rilevato oggi in una rete sociale che, proposto così, può risultare oscuro e necessitare d'una chiosa.
Chi l'ha cinguettato comunicava con esso di avere cercato un volumetto con scritti dell'autore menzionato che pare sia stato di recente allegato a una gazzetta culturale e di non averlo ancora trovato, dopo cinque tentativi.
5 edicola sarà effetto della rapida accettazione del suggerimento di uno dei programmi di aiuto alla scrittura che corredano i correnti strumenti di comunicazione.
A mettere sull'avviso, c'è però in atto il caso, per quanto diverso, di incinta che, come si sa, sta diventando invariabile. Su tale caso è d'altra parte molto istruttivo fermarsi un momento.
Incinta sta infatti diventando invariabile soprattutto nell'espressione di donne giovani e di buon livello culturale, quindi nell'espressione di ben note agenti del mutamento linguistico, da una prospettiva sociologica. E ciò malgrado richiami normativi che mancano tuttavia di cogliere l'essenza sistematica dello sviluppo.
Chi dice tre donne incinta è infatti lungi dal lasciare al singolare l'attributo e non direbbe mai, poniamo, tre donne bella. Apollonio lo ha rilevato, per es. e da anni, sulle labbra di giovani accademiche. Di gente, in altre parole, che sa bene che un attributo sotto forma di aggettivo obbedisce alle regolarità dell'accordo.
In realtà, chi dice tre donne incinta smette semplicemente di categorizzare morfologicamente incinta come aggettivo e, usandolo in funzione di attributo, lo considera intrinsecamente esente dall'accordo. Per paradosso, sente tre donne incinte grammaticalmente aberrante, come sentirebbe aberrante, in relazione con una donna in-ansia, l'ipotetico plurale tre donne in-ansie (il trattino mira solo a meglio palesare, nello scritto, il fenomeno: nel parlato, non c'è infatti differenza tra incinta e in ansia). Quindi, tre donne incinta come tre donne in ansia o in crisi o a dieta.
Del resto, in italiano e lingue apparentate, possono ricorrere in funzione attributiva migliaia e migliaia di forme che non sono categorizzabili morfologicamente come aggettivi. Qui se n'è già detto: completa e a trecento sessanta gradi hanno esattamente la stessa funzione sintattica in un'indagine completa e in un'indagine a trecento sessanta gradi. Naturalmente, dal punto di vista categoriale e morfologico, sarebbe difficile considerare a trecento sessanta gradi un aggettivo allo stesso titolo con cui si considera un aggettivo completa.
Tra gli elementi che possono svolgere funzione attributiva, incinta sta così semplicemente passando dalla classe di bello alla classe di di ultima generazione, cioè alla classe degli attributi invariabili. Facilita lo scivolamento di incinta verso tale classe anche il fatto di non avere nell'uso corrente un maschile (se non per ischerzo e certo non frequentemente) e d'essere, per dire così, un aggettivo a variabilità già ridotta: solo per il numero e non per il genere.
Diverso e ancora oscuro si presenterebbe invece di caso di 5 edicola, se non fosse (come si è detto) banale coquille.
In effetti, nulla fa di edicola una stranezza, se non il fatto che la sua storia, cancellata nella coscienza generale per via dell'uso comune, ne fa certamente una parola di trafila dotta.
Dell'estensione di edicola al significato di "chiostro [sic: ragionevolmente, chiosco] adibito alla vendita di giornali e simili" si conosce quasi la data esatta. Nel loro Dizionario etimologico della lingua italiana, da cui è tratta la bizzarra definizione appena menzionata, Manlio Cortelazzo e Paolo Zolli, citano un "a Milano e a Bologna, mi pare, lo dicono Edicola" tratto da un fascicolo del 1873 della rivista La unità della lingua, d'ispirazione governativa e di sentimenti manzoniani.
Con le parole di trafila dotta, chi parla ha tuttavia sovente il vago sentimento di maneggiare pericolose peculiarità e di doversi di conseguenza preparare all'eccezione: area psicologica fertile alla produzione di ipercorrettismi. Nulla esclude così che, nello spirito di qualcuno, edicola possa finire nella classe di cinema (che non è naturalmente il solo: ma basti qui un esempio); che, di conseguenza, edicole possa essere sentito aberrante come cinemi: per chi l'ha cinguettato, la forma 5 edicola sarebbe in tal caso corretta come quella di tre cinema.
Si vedrà. Certo è che a cinguettare 5 edicola e a ri-cinguettarlo, fino a farlo arrivare alle orecchie del vecchio Apollonio, sono state donne giovani e, in apparenza, di buon livello culturale: come la ricerca sociolinguistica sa bene, per genere ed età, agenti rilevanti del cambiamento. Con costoro, galantuomo sarà il tempo, con l'emergere, eventuale, di ulteriori attestazioni.
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