due prospettive linguistiche sul mondo.
È primavera. L'aria di Crisopoli (così la battezzò Guido Morselli) si impregna dell'olezzo del letame, fertilità che promette di volgersi in letizia. L'odore s'insinua, incongruo, nelle aule universitarie, come nelle vie eleganti del commercio e delle banche. Il naso, profondo, le svela tutte costruite a ridosso di pascoli e stalle, mentre l'occhio, superficiale, si affanna a negarlo.
È primavera. L'aria di Crisopoli (così la battezzò Guido Morselli) si impregna dell'olezzo del letame, fertilità che promette di volgersi in letizia. L'odore s'insinua, incongruo, nelle aule universitarie, come nelle vie eleganti del commercio e delle banche. Il naso, profondo, le svela tutte costruite a ridosso di pascoli e stalle, mentre l'occhio, superficiale, si affanna a negarlo.
Per due lunghi mesi all'anno il Sole, scontroso, ignora il nostro bel paesino. Poi pian piano torna, inizialmente timido, a sfiorarci con i suoi tiepidi raggi. Si fa giorno dopo giorno più ardito e noi, immancabilmente, finiamo per perdonarlo. Spalanchiamo le finestre per farci accogliere nel suo caldo abbraccio e constatiamo, come ogni anno, che non è venuto solo: nell'aria c'è l'inconfondibile odore di Primavera.
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=Nw3BrtWfMAY
RispondiEliminaCartabaggiana