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Ed è allora giusto che in reputate storie della disciplina il nome e la figura di Harris ricorrano come segue, in un passo rapidamente esemplare delle tecniche di occultamento e dei modi della damnatio memoriae: "Va citato infine un sottile teorico come Zellig Harris, che ha spinto le tecniche analitiche e classificatorie tanto avanti da illustrarne i limiti, come si vede in quella sintesi che è il volume Methods in Structural Linguistics, dal quale partono sia i tentativi di superamento costituiti dalla grammatica trasformazionale dello stesso Harris, sia la più radicalmente innovativa linea di ricerca aperta dal suo allievo Noam Chomsky". Non una parola di più.
È giusto, si diceva, ma è veramente triste.
È giusto, si diceva, ma è veramente triste.
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