"Non siamo interessati ad alleanze gattopardesche né a fare da
paravento a operazioni di finto rinnovamento che siano ispirate alla
filosofia del «tutto cambi affinché niente cambi»": è un passaggio della lettera che a un importante quotidiano ha inviato un personaggio pubblico, dal nome tripartito e di antica famiglia piemontese, come chiarimento delle prospettive di una sua eventuale futura presenza nell'agone politico nazionale.
Come si vede, il passo non lesina i riferimenti al Gattopardo del principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Nello spirito di Apollonio ("per una di quelle involontarie associazioni di idee che sono la croce delle nature come la sua"), risuona di conseguenza l'eco di consonanze concettuali. "«Questo stato di cose non durerà; la nostra amministrazione, nuova, agile, moderna cambierà tutto»", pensa in un cruciale snodo del romanzo un personaggio minore ma rilevante, il cui nome scatena per altri versi il sorprendente cortocircuito di un'assonanza onomastica e di una coincidente provenienza geografica.
In calce alla lettera pubblicata dal quotidiano, per un momento, l'intontito Apollonio legge allora la firma, piemontese e tripartita, di quel personaggio romanzesco: "Aimone Chevalley di Monterzuolo". Poi ovviamente si riscuote, torna alla realtà e compita: "Luca Cordero di Montezemolo".
Ad Apollonio è ormai preclusa però la via alla formazione, a proposito della lettera e dei suoi contenuti, di un ragionevole e ponderato giudizio. Nel suo caso, il danno è minimo, del resto. Nel caso dei cinque lettori di questo blog, nullo. Ammesso che di un giudizio del genere su materie tanto rilevanti e delicate Apollonio fosse stato in ogni caso capace, c'è infatti da dubitare che esso avrebbe avuto qualche interesse per loro.
"Diavolo di uno spettro di quel maledetto principe - esplode rabbioso, tuttavia, tra sé e sé -. Anche stavolta sei stato evocato, è vero. Ma con le tue premonizioni financo onomasticamente allusive, con la tua insinuante socioantropologia nazionale precisa fino al dettaglio topologico, insomma con tutte queste apparizioni incongrue, sistematiche e sonnolente, quando la smetterai di avvelenare la mia voglia di assaporare i periodici fasti delle veglie sempre più vigili della felice nazione italiana?"
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