Non c'è faccetta dell'esperienza umana che non alberghi contraddizioni. C'è chi, col pretesto di consolare e di consolarsene, ne fa una mistica mistificatoria. C'è chi si propone con arroganza di scioglierle, con esiti regolarmente tragici e fallimentari. Provare a esplorarle, come oggetto di conoscenza, invece, senza disperarsene; e sorriderne, anche se lacerano e feriscono, fin quando si può e, se del caso, amaramente. Al di là, tacerne: non riscattate dal sorriso, ne sortiscono solo lamentele come stucchevoli ovvietà.
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