24 maggio 2021

Metamorfosi taorminesi


Fu nell'ottavo secolo a. C. che i Calcidesi sbarcarono a Naxos e vi fondarono la prima colonia greca di Sicilia. Dall'alto di quella che non molto tempo dopo, fattasi anch'essa siceliota, sarebbe divenuta Tauromenio e poi Taormina, i Siculi videro arrivare certamente quegli immigrati. Chissà se li considerarono regolari. Certo è che, presto, anche Taormina si grecizzò. A tal punto da pretendere (in concorrenza con Siracusa) di avere dato i natali, secoli dopo, a Timèo, il più importante storico di quella ondata migratoria, tanto decisiva per l'antica civiltà del meridione della penisola italiana (dettο dai civilissimi colonizzatori Μεγάλη Ἑλλάς e dai Romani Magna Græcia) e della maggiore isola del Mediterraneo (Σικελία, per i Greci, o Τρινακρία).
Certo, è passato tanto tempo da allora. Non si può pretendere che nella ridente Taormina qualcuno tenga oggi memoria della lingua di quegli antichi immigrati, come però pare si sia fatto (e con onore) ancora fino a qualche tempo fa. Non c'erano però i festival culturali e di conseguenza la cultura languiva, poverina. Ora no. Ora fiorisce e se ne coglie, per esempio, questa graziosa corolla:


La si trova da qualche giorno nella rete. Fa bella mostra di sé nella presentazione della manifestazione che vi è a un certo punto nominata: una manifestazione consacrata, dicono, "alle belle lettere" (se fosse alle "brutte", non si osa immaginare cosa capiterebbe di leggere...).
Ah! Apollonio dimenticava: saputo di quel "morphos, forma", a loro attribuito, pare che gli aspri spiriti degli antichi colonizzatori, vivi anche dopo quasi tre millenni, abbiano raccolto le loro povere cose e, montati sulle navi, abbiano volto le prue lontano dalla Sicilia, dichiarando che, se con i Siculi di un tempo non era spiacevole intrattenere commerci, con Siciliani e Siciliane di adesso e con i loro festival culturali, loro, non vogliono avere proprio nulla da spartire e che, in ogni caso, non sanno proprio da dove diavolo questa ridicola barbarie sortisca. Inutili i tentativi di fermarli e di sottrarli alla convinzione che ormai, in quell'isola disgraziata, fatte salve le chiacchiere, sia tutto perduto. 

[L'immagine in testa a questo frustolo: https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=33066815]

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