29 gennaio 2024

Lingua loro (45): Ancora su "allooora..."

Un frustolo fortunato, il precedente. Ha procurato ad Apollonio, mediatrice la casella postale del suo alter ego, il conforto di lettori e lettrici di norma acquattati e acquattate dietro il paio che qui invece di tanto in tanto si manifesta. 
Il fenomeno che vi si espone ha certamente fattispecie più varie della singolare e nuova (ma, forse, solo nella forma del suo attuale dilagare) che si è prestata alla estemporanea segnalazione: ne sono giunte numerose testimonianze. 
Insieme con esse, è anche giunta un'integrazione autorevole e gustosa. Autorevole perché viene da Paolo D'Achille. Gustosa perché consente ad Apollonio di suggerire una correlazione inattesa e, a suo parere, rivelatrice.
Scrive D'Achille all'alter ego di Apollonio (menzione e citazione sono state graziosamente autorizzate): "[Allora] è molto frequente come segnale di presa di possesso [della parola], ma non è solo dei professori. Ho visto e sentito che lo usa spessissimo Lilli Gruber a 8 e mezzo, per riprendere la parola, e spesso per mostrarsi in disaccordo con chi sta parlando o per interrompere eventuali sovrapposizioni di interventi". Per chi si occupa criticamente di espressione e di comunicazione, un'osservazione siffatta è preziosa. 
Apollonio assiste solo molto occasionalmente al popolare programma televisivo di approfondimento giornalistico. Quanto basta però a sospettare che gli "allooora..." che D'Achille segnala come frequenti sulle labbra della anchorwoman corroborino e non indeboliscano l'ipotesi di una caratterizzazione professorale del vezzo. Sono infatti veri e propri sintomi dell'attitudine fondamentalmente didattica del programma e della sua conduttrice. 
Ne viene insomma non si dice spiegata, ma perlomeno illustrata l'impressione che in 8 e mezzo si pratichi un giornalismo da maestrinə (la locuzione tradizionale, nel caso specifico appropriata quanto al genere, potrebbe suonare a chi legge come non corretta politicamente). 
Numeri e successo dicono tuttavia che, al di là del genere grammaticale, un simile modo di comunicare piace a molti e a molte. Sarà per la nostalgia degli anni belli in cui, sotto uno sguardo giudicatore e severo, costoro scaldavano i banchi.

4 commenti:

  1. Bello, perché vero! E confermato da chi vede ogni tanto dalla Svizzera l'approfondimento giornalistico sulla 7, disapprovando certi vezzi più che evidenti della maestrina. Un caro saluto da Georges

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    1. Apollonio Discolo31/1/24 17:52

      Grati all'amico lontano per questo segno di partecipazione sono Apollonio e il suo alter ego. E memori di conversazioni piacevoli e istruttive.

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  2. Meglio un "allora" che un "vaffanculo" (citazione da V. Sgarbi)

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    1. Apollonio Discolo31/1/24 17:48

      Apollonio pubblica il Suo commento, Lettore o Lettrice senza nome, anche se non ne coglie il senso. Le due espressioni non sono comparabili, tanto meno commutabili dal punto di vista pragmatico. E un criterio al quale questo diario prova a tenersi fedele è la pertinenza.

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