Un frustolo fortunato, il precedente. Ha procurato ad Apollonio, mediatrice la casella postale del suo alter ego, il conforto di lettori e lettrici di norma acquattati e acquattate dietro il paio che qui invece di tanto in tanto si manifesta.
Il fenomeno che vi si espone ha certamente fattispecie più varie della singolare e nuova (ma, forse, solo nella forma del suo attuale dilagare) che si è prestata alla estemporanea segnalazione: ne sono giunte numerose testimonianze.
Insieme con esse, è anche giunta un'integrazione autorevole e gustosa. Autorevole perché viene da Paolo D'Achille. Gustosa perché consente ad Apollonio di suggerire una correlazione inattesa e, a suo parere, rivelatrice.
Scrive D'Achille all'alter ego di Apollonio (menzione e citazione sono state graziosamente autorizzate): "[Allora] è molto frequente come segnale di presa di possesso [della parola], ma non è solo dei professori. Ho visto e sentito che lo usa spessissimo Lilli Gruber a 8 e mezzo, per riprendere la parola, e spesso per mostrarsi in disaccordo con chi sta parlando o per interrompere eventuali sovrapposizioni di interventi". Per chi si occupa criticamente di espressione e di comunicazione, un'osservazione siffatta è preziosa.
Apollonio assiste solo molto occasionalmente al popolare programma televisivo di approfondimento giornalistico. Quanto basta però a sospettare che gli "allooora..." che D'Achille segnala come frequenti sulle labbra della anchorwoman corroborino e non indeboliscano l'ipotesi di una caratterizzazione professorale del vezzo. Sono infatti veri e propri sintomi dell'attitudine fondamentalmente didattica del programma e della sua conduttrice.
Ne viene insomma non si dice spiegata, ma perlomeno illustrata l'impressione che in 8 e mezzo si pratichi un giornalismo da maestrinə (la locuzione tradizionale, nel caso specifico appropriata quanto al genere, potrebbe suonare a chi legge come non corretta politicamente).
Numeri e successo dicono tuttavia che, al di là del genere grammaticale, un simile modo di comunicare piace a molti e a molte. Sarà per la nostalgia degli anni belli in cui, sotto uno sguardo giudicatore e severo, costoro scaldavano i banchi.
Bello, perché vero! E confermato da chi vede ogni tanto dalla Svizzera l'approfondimento giornalistico sulla 7, disapprovando certi vezzi più che evidenti della maestrina. Un caro saluto da Georges
RispondiEliminaGrati all'amico lontano per questo segno di partecipazione sono Apollonio e il suo alter ego. E memori di conversazioni piacevoli e istruttive.
EliminaMeglio un "allora" che un "vaffanculo" (citazione da V. Sgarbi)
RispondiEliminaApollonio pubblica il Suo commento, Lettore o Lettrice senza nome, anche se non ne coglie il senso. Le due espressioni non sono comparabili, tanto meno commutabili dal punto di vista pragmatico. E un criterio al quale questo diario prova a tenersi fedele è la pertinenza.
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