Non pare ad Apollonio sia mai stato attribuito negli studi il valore che invece meriterebbe l'osservazione oltremodo banale che lo sviluppo linguistico è correlato a un parallelo sviluppo della capacità di tacere e dunque alla distinzione tra cosa della propria esperienza linguistica interiore si manifesta e cosa no. O meglio, tra cosa, nell'espressione interiore, cioè nel linguisticamente concepito, ascolta solo chi l'ha concepito e cosa invece, perlomeno nell'intenzione, è espressione non esclusivamente riflessiva. Senza un'espressione manifesta, com'è facile affermare, la vita degli esseri umani sarebbe certamente impossibile, ma, si badi bene, lo sarebbe altrettanto senza la mirabile libertà individuale e la soddisfazione che procura la lingua nel suo stato tacito.
Assolutamente d'accordo!
RispondiEliminaConcordo anch'io
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