Cronista è approssimativo sinonimo di giornalista, dal punto di vista denotativo, se non suo iponimo, quando indica colui che scrive variamente sui fatti diversi del giorno, di cui rendono conto le pagine dette appunto di cronaca.
Nella lingua specialistica dei giornalisti, cronista è però nobilitante litote che affiora ormai quasi esclusivamente in riferimento a un collega da poco defunto e peraltro oggetto di lodi iperboliche.
Come predicato e in combinazione con forme verbali copulative perfettive e riferite al passato ("fu" o "è stato"), esso è in tal caso accompagnato da articolo indeterminativo e opportuno attributo ("un grande cronista", "un cronista attento", "uno scrupoloso cronista") o, per effetto antonomastico, da articolo determinativo ("il cronista del mutamento antropologico italiano").
Nella lingua specialistica dei giornalisti, cronista è però nobilitante litote che affiora ormai quasi esclusivamente in riferimento a un collega da poco defunto e peraltro oggetto di lodi iperboliche.
Come predicato e in combinazione con forme verbali copulative perfettive e riferite al passato ("fu" o "è stato"), esso è in tal caso accompagnato da articolo indeterminativo e opportuno attributo ("un grande cronista", "un cronista attento", "uno scrupoloso cronista") o, per effetto antonomastico, da articolo determinativo ("il cronista del mutamento antropologico italiano").
Cronista fa parte insomma del lessico stereotipico cui attingono i "coccodrilli", insieme, per esempio, con testimone, eventualmente controverso o partecipe, quando il trapassando o trapassato è un uomo di cultura, e con statista, quando morto o in predicato di morire è invece un personaggio politico.
Cronista, come altre parole d'elezione di tale lessico, prende così un valore connotativo marcatamente iettatorio e c'è da supporre che non ci sia gazzettiere che non compia gesti apotropaici qui, per decenza, non riferibili al solo pensiero che un collega, tempista, si prepari a scriverlo o l'abbia già scritto di lui.
Cronista, come altre parole d'elezione di tale lessico, prende così un valore connotativo marcatamente iettatorio e c'è da supporre che non ci sia gazzettiere che non compia gesti apotropaici qui, per decenza, non riferibili al solo pensiero che un collega, tempista, si prepari a scriverlo o l'abbia già scritto di lui.
Apollonio suggerisce pertanto che la relativa voce delle opere lessicografiche registri l'uso in questione: "Si qualifica come cronista un giornalista che ha di recente tirato le cuoia".
Si riconosce, con efficacia retroattiva, la capacità di descrivere ciò che accade nel tempo solo a chi, ormai, può farlo fuori dal tempo.
RispondiEliminaBlac
Litote?
RispondiEliminaBentornato/a, vigile lettore o lettrice della prima ora. Grazie della puntuale osservazione. Sì, litote. L'espressione è tanto ellittica quanto estensiva: di conseguenza può suonare generica se non inappropriata (Apollonio l'ammette volentieri e se ne scusa). Spiegare però come e qualmente cronista nelle prose in questione sia smorzatura a scopi retorici gli era parso pedanteria ancora più cruda di quelle che sopportano di norma benevoli i suoi cinque lettori, ai quali pensa peraltro che la circostanza risulti intuitivamente evidente. Per il suo salto argomentativo, ha quindi fatto affidamento, per tacito patto, sulla loro capacità collaborativa d'integrazione.
RispondiEliminaCortese Discolo, dietro la scarsa cooperazione comunicativa si celava il timore di avere smarrito una definizione larga di litote, e invece si trattava di libera creatività per licenza di estensione. È sempre un piacere leggerla.
RispondiElimina