29 marzo 2025

Linguistica candida (74): Perché disperare...

Con la lingua si dice il vero e il falso ma, più spesso di quanto si creda, né l'uno né l'altro. Con la lingua ci si comporta in modo conforme a una norma e difforme da essa ma, più spesso di quanto si creda, né nell'uno né nell'altro. 
Prima di tutto e sempre, la lingua è espressione e come tale si può provare a conoscerla, facendola oggetto di una scienza ragionevole, soprattutto in quanto covata dalla lingua medesima. 
Un giorno o l'altro, filosofi e grammatici di tutti i generi e di tutte le specie dovrebbero accorgersene. Ma andrebbe contro i loro interessi. Potrebbe infatti conseguirne la fine di signorie che somigliano a usurpazioni. 
E in ogni caso, a considerare la storia millenaria della civiltà e, in scala minore ma molto probante, quella degli ultimi due secoli, prima ancora di disperare della loro probità, c'è da farlo del loro acume. 

1 commento:

  1. Nè vero né falso, né norma né difformità. Un'altra preziosa riflessione. Tutto l'equivoco comiciò (e ricomincia) quando la regolarità nelle soluzioni di un problema espressivo fu (è) elevata a regola, norma. La "scienza ragionevole" a cui invita A.Discolo assomiglia forse a una pratica inesausta, mai sazia di sè. Come la curiosità, la felicità? Grazie!

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