27 giugno 2025

Sommessi commenti sull'Ultra-moderno (10): Minacce (millantate) di immortalità

Stupidi e mortali, gli esseri umani, dice un'antica e dolorosa consapevolezza. E il secondo predicato funge, si osservi, da permanente rimedio, oltre che da limite, ai guasti incessantemente provocati dal primo. Anche allo stupido più pernicioso, prima o poi, capita ineluttabilmente di morire.  
Pare adesso ci sia chi, immaginando la morte alla stregua di un morbo, promette che un giorno, se non tutti, qualche essere umano ne guarirà definitivamente, per prodigiosi sviluppi della cosiddetta Scienza. 
La fantasiosa conseguenza? Ci saranno stupidi immortali. 
Si dica allora se, già solo a guardarsi allo specchio, come sempre in proposito si deve, non sia bastevole l'esperienza riflessiva della propria stupidità mortale e, congiuntamente, della propria stupida mortalità per trarne una logica conclusione.
La promessa è una (millantata) minaccia, stupida oltremodo, cioè esageratamente umana. 

[Nella vena, una nota ispirata tempo fa all'alter ego di Apollonio da una straniante sortita letteraria: "Finché c'è morte, c'è speranza".] 

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