10 ottobre 2025

Supplemento a Intolleranze (15): "Linguaggio"

Delle catacresi cui linguaggio si presta correntemente, "[l]a facile verifica è affidata a chi legge", scriveva Apollonio nel frustolo in questione, or sono tre giorni. E un amichevole lettore, a tamburo battente, gli ha dato notizia di queste pagine, comparse ieri in un quotidiano nazionale:


Non c'è fatto semiologico che non trovi una rappresentazione metaforica di natura linguistica. La lingua è infatti il sistema semiologico per eccellenza. Ma il paradosso si verifica quando ciò che solo metaforicamente può essere assimilato alla lingua finisce per procurare lo schema concettuale (in modo esplicito e più spesso implicito) cui si suppone che anche la lingua sia conforme.
Come luogo comune e preso alla lettera, il facile tropo ha insomma il nefasto effetto di appiattire la percezione della differenza. E ciò non soltanto presso un pubblico profano. A forza di dire e di pensare, per metafora, che non c'è aspetto della cultura umana che non sia un linguaggio, si finisce in altre parole per credere che il linguaggio o, appunto molto meglio, la lingua sia, fuor di metafora, come ogni altro aspetto della cultura umana. E non è così.
Ci furono pagine del Cours de linguistique générale che fomentarono la confusione e che si sono di conseguenza prestate a tutti gli usi, anche ai più contraddittori con il dettato saussuriano. Non sono la sola prova che tali pagine, anche nella versione procuratane da letture talvolta tenute per profonde, vanno sempre sottoposte a una serrata disamina critica e, ove possibile, restituite al nocciolo linguistico (e semiologico, in quanto linguistico) da cui emanano.    

Nessun commento:

Posta un commento