"Questo è il suo primo romanzo edito a stampa": attestata e deliziosa variatio della formula di cui al frustolo di due giorni fa. Comporta un esordiente non di primo pelo e già rotto al mestiere, magari sotto la volta di parrocchie d'altri culti dottrinali, e consente d'immaginare dialoghi come il seguente:
-"Ah, che sorpresa, Maestro, Lei ha scritto e pubblicato un romanzo!"
- (con ritrosa degnazione) "Sì, è vero. Ma solo una cosetta, che, certo, è molto piaciuta."
- "È opera dotta e appassionata. Oltre che appassionante. Chissà quanto ha dovuto lavorarci e con quanti sforzi, sottraendo le notti al sonno, per salvaguardare ai giorni la sacralità del lavoro."
- (quasi risentito) "Ribadisco. Solo una cosetta. Nel tempo libero, nei finesettimana, e quasi con la mano sinistra, sa, mi diletto con la scrittura e di romanzi così ne ho piene le sporte. Guardi" - aprendo un cassetto - "eccone qui, già bell'e pronti, una mezza dozzina."
- "Non mi dica, Maestro. E tutti inediti?"
- (didattico) "Ma no, mio caro giovanotto, alcuni editi. Ma non a stampa. Gutenberg non è più nemmeno il passato prossimo, è già il passato remoto. Noi siamo nel futuro e guardiamo avanti, ragazzo, guardiamo oltre l'avanti".
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