La modestia non è mai stata tra le virtù principali di Noam Chomsky, ma va detto che egli ha sempre avuto ragioni non trascurabili, personali e sociali, per non farne la propria divisa. Non si è un Chomsky per nulla.
Pur se molto giovane (e la gioventù capita sia condizione contraria al ritegno), Chomsky fu tuttavia lodevolmente temperante quando diede un titolo, va detto, memorabile al libro che gli avrebbe assicurato una fama immediata e straordinaria: Syntactic Structures.
Passa una dozzina di anni e il libro viene tradotto in italiano. Al titolo crescono gli articoli determinativi: Le strutture della sintassi.
Ora, con la determinazione e con l'articolo determinativo, sua più aperta manifestazione, l'italiano è certamente più lasco e tollerante dell'inglese. Ma, anche facendo la tara, per dire così, delle differenti confezioni, è difficile sostenere che Le strutture della sintassi e Syntactic Stuctures abbiano pesi equivalenti.
"Le strutture...": 'tutte, ma proprio tutte tutte? Non è che per caso ne fosse sfuggita qualcuna?'. E "Le strutture...", 'proprio loro, loro per eccellenza'. Fanno così gli osti, cercando un'enfasi sbardellata nelle loro carte: "le pappardelle...", "il filetto...", "la coda alla vaccinara...", "gli gnocchi...".
Adoperato spesso da chi crede che faciliti il sollevarsi in volo di una espressione, l'articolo determinativo, soprattutto nei titoli e negli elenchi compendiosi, come gli indici, è in effetti e al contrario una gravosa zavorra e finisce per connotare pesantemente, come palese millanteria, i nomi che introduce.
Il caso di Syntactic Structures divenute Le strutture della sintassi fu poco o per nulla osservato all'epoca, ma fu tanto più curioso e improvvido, perché capitava alla traduzione di un'opera che, dato il suo soggetto, si sarebbe dovuta presentare come estremamente sensibile e attenta in proposito. Se, cose del genere, non le si nota tra chi professa la disciplina dedicata, chi mai le noterà?
Ma nella dozzina d'anni che era passata dall'epifania di Syntactic Structures a quella di Le strutture della sintassi la credenza di una palingenesi della disciplina s'era affermata, tanto al centro, quanto e soprattutto alla periferia della ricerca linguistica. E, di conseguenza, alla tumescenza del titolo contribuì forse l'idea, frattanto fattasi ovvia e, a dire il vero, rimasta tale, che in quel libro, per gli studi sintattici, avesse appunto cominciato a germogliare definitivamente "il Verbo".


Nessun commento:
Posta un commento