20 gennaio 2025

Indirizzi di metodo, per giovani che non ne necessitano (39): Acuto e ottuso



Consacrarsi a sottigliezze acute, invisibili agli sguardi ottusi.

4 commenti:

  1. ... quel Botticelli, magnifico!

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    1. Apollonio Discolo20/1/25 11:00

      Proprio così, attento Lettore o attenta Lettrice senza nome. Grazie della Sua adesione.

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  2. Èmile Benveniste (il buon Benveniste) il 6 gennaio 1969 si domandava dinanzi ai suoi studenti al Collège de France, a proposito di Sassure: "... perchè ciò che distingue una cosa è identico a ciò che la costituisce o, detto altrimenti, perchè l'essere di una cosa è la sua diffferenza?" (traduzione di Nicoletta Di Vita). Vi aggiungo, la differenza in una con la relazione, giacchè infine a togliere la relazione si sopprime pure la differenza, come mi è stato insegnato. E dunque viva l'ottusità degli sguardi, senza la quale non vi sarebbe sottigliezza cui consacrarsi.

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    1. Apollonio Discolo23/1/25 12:26

      Ancora meglio, gentile Lettore o Lettrice senza nome. Non un'opposizione tra ottuso e acuto, come valori positivi intrinseci, ma una, gerarchicamente organizzata, tra [+ottuso] e [-ottuso] e tra [+acuto] e [-acuto], come successivi sviluppi del metodo hanno produttivamente mostrato. S'era fermato prima il buon Benveniste, spiegando Saussure. Superfluo che Apollonio Le dica quanto gradito è giunto il Suo commento: segnale che qualcuno ha raccolto il messaggio in bottiglia lanciato da questa Citera (sì; non lo si dice da tempo in questo diario, ma è appunto un'isola a custodire sereno e solitario Apollonio e da tale antica Citera, verso l'oceano oltre-moderno, partono, affidati alle onde, i suoi frammenti).

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