19 maggio 2008

"Linguaggio e cervello"

Si avvicina a grandi passi la stagione 2008 dei convegni delle società scientifiche: piante i cui frutti maturano soprattutto in autunno, come ognun sa. In gemma, se ne cominciano a conoscere i temi, che sbocceranno poi come programmi e consentiranno infine ai convenuti di nutrirsi a sazietà di relazioni e comunicazioni.
La Società di Linguistica Italiana si riunisce alla fine del prossimo settembre a Pisa. Il tema del convegno suona impressionante: "Linguaggio e cervello".
Che una società di studiosi del linguaggio si occupi di linguaggio non stupisce. Quanto a cervello, si sa, è parola alla moda e l'epoca pare favorevolissima alla sua evocazione. Non sarà Apollonio a ricordare ancora una volta ai suoi due lettori che, quando una parola comincia a ricorrere sovente nei discorsi di un'epoca, è perché, in un modo o in un altro, essa vive una situazione critica e le arti (in apparenza sottili, in realtà brutali) del Newspeak l'hanno già designata a propria vittima. Forte è il sospetto che sia oggi il caso anche di cervello. A ciò si aggiunga che, magari, c'è oggi qualcuno che crede che, a forza di parlarne, gli cresca.
Comunque sia, a chi s'è a fatica costruito un modo di (s)ragionare in un'epoca che pare ieri ed è invece irrimediabilmente lontana, una coordinazione come la si vede in quel titolo non può non ravvivare una libido: la classificazione per tratti e per opposizioni, disusato malvezzo che si contraeva leggendo Jakobson.
"[±Linguaggio] e [±Cervello]", allora, e quattro combinazioni possibili. Per definizione, relazioni e comunicazioni, tutte, saranno marcate positivamente quanto al primo tratto. Potrebbe essere istruttivo e divertente (per aver cura dell'utile e del dilettevole) sapere quante, invece, lo saranno anche per il secondo. Quante, insomma, non saranno chiacchiere.
I convegni, si sa, nutrono gli spiriti ma possono essere noiosi come, nutrendo i corpi, lo sono (e calamitose, e interminabili) le relative cene sociali. Per passatempo, Apollonio propone così l'esercizio classificatorio a chi si troverà ad essere presente al convegno di Pisa e alla consustanziale cena sociale. Mal che vada, tra uno sbadiglio e l'altro, tra una comunicazione e una relazione, tra una portata e l'altra, gli servirà "a ragionar per isfogar la mente".