23 dicembre 2008

Bolle d'alea (6): Bontempelli

"Il piacere fisico più grande e pieno (nessuno ci fa caso: provateci) è respirare. Il piacere spirituale più grande è pensare. Due operazioni che l'uomo non ha bisogno di procurarsi, e che non interrompe mai (neppure nel sonno): lo accompagnano di minuto in minuto fino all'ultimo, stanno a fondamento continuo dell'intera vita. E sono due piaceri che si fanno più perfetti con l'accorgersene": una nota di "ottimismo" (così la definì Massimo Bontempelli).
Il periodo è propizio e Apollonio la gira ai suoi due lettori: fausto voto che almeno per intermittenza godano con consapevolezza di respirare e di pensare (come del resto egli vorrebbe di se medesimo).

9 dicembre 2008

"Uomo del passato"


Per i sottili canali sociali su cui scorre l'espressione, inarrestabile come l'acqua, Apollonio apprende che c'è chi, tra i sopravvissuti a Edoardo Vineis, liquidandone con malagrazia qualche segno del passaggio accademico, l'ha definito "uomo del passato". Vero, vivaddio. Qualunque sia la misura di Edoardo Vineis (anche minuscola, che importa?), egli era proprio un "uomo del passato": consapevole di quel passato moderno della linguistica cui appartengono für ewig coloro che la linguistica l'hanno appunto costruita e consapevole di quell'antico passato cui appartengono für ewig coloro che hanno costruito la civiltà occidentale.
La stupidità, quando vuole offendere, loda.