Oggi, nella medesima pagina di un quotidiano on line:
Cosa non si farebbe, ormai, per attrarre folle di sfaccendati e sfaccendate che scialacquino (ohibò!) qualcosa del proprio e, soprattutto, dell'altrui, col pretesto d'apparire cólti e cólte. Scialacquano ma non contribuiscono all'approvvigionamento idrico. Semmai, il contrario.
Con la cultura si mangia - è l'incoercibile commento - ma non è detto si beva.
Perché si beva, da cultura come l'intende chi ne proclama annualmente capitale una città, bisogna infatti si passi a cultura come l'intende il buon antropologo e, con lui, chi si occupa dell'espressione umana con metodo e passione.
Non grazie alla cultura festaiola dei (finti) cólti, ma grazie a una cultura umana di base, vuoi con le sue pratiche tecniche (durevoli, probe e silenziose), vuoi con i suoi riti misteriosi ma non perciò meno tecnici, c'è forse speranza che, oltre a mangiare, si beva: