"Il piacere fisico più grande e pieno (nessuno ci fa caso: provateci) è respirare. Il piacere spirituale più grande è pensare. Due operazioni che l'uomo non ha bisogno di procurarsi, e che non interrompe mai (neppure nel sonno): lo accompagnano di minuto in minuto fino all'ultimo, stanno a fondamento continuo dell'intera vita. E sono due piaceri che si fanno più perfetti con l'accorgersene": una nota di "ottimismo" (così la definì Massimo Bontempelli).
Il periodo è propizio e Apollonio la gira ai suoi due lettori: fausto voto che almeno per intermittenza godano con consapevolezza di respirare e di pensare (come del resto egli vorrebbe di se medesimo).