Libertà di parola e parole in libertà: per inscindibile intreccio, sono ambedue caratteri fondanti della modernità. Non ci può essere l'una senza le altre e non si può godere dell'una (ammesso si tratti di godimento), senza soffrire congiuntamente delle altre (ammesso si tratti di sofferenza).
Una questione di equilibrio, insomma. Una tra le tante che si assegnò come compito un'epoca plurisecolare che è difficile non giudicare ideologicamente e pericolosamente equilibrista. Oggi, rivelatosi un feticcio l'equilibrio, la si vede appunto sommersa dalle parole in libertà: sommersa, in altri termini, dalla libertà di parola liquefatta e pervenuta allo stato (fin qui comico, sebbene graveolente) di putrefazione.
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