Il viaggio della conoscenza ha un dubbio come punto di partenza e un dubbio come punto di arrivo. Spesso è inoltre impossibile sapere se si tratti veramente di due dubbi diversi. Così, conoscere è esperire, godendone, la curiosa bellezza del vagare da un dubbio all'altro, senza trascurare il dubbio che, in realtà, non ci si sia mai mossi o che, se ci si è mossi, non lo si sia fatto solo circolarmente e che quindi il nuovo dubbio sulle rive del quale si sta gioiosamente approdando sia solo il vecchio, visto (e già molto sarebbe) da una diversa prospettiva.
31 marzo 2016
23 marzo 2016
Cronache dal demo di Colono (40): Il testamento di Umberto Eco
"Nessun convegno su di me per i prossimi dieci anni": qualcosa del genere, pretende la stampa, comparirebbe tra le ultime volontà di Umberto Eco.
Ad Apollonio, la morte di Eco non è stata indifferente. Per Eco, egli ha nutrito e nutre (nulla vieta il presente, nel caso specifico) un'ammirazione grande, sebbene distante. Stenta a credere così all'esistenza di una simile affermazione. Stenta a credere che, responsabile di una interpretazione del genere, che va oltre ogni limite, non sia quel modesto lector in fabula cui due lustri sembrano già tanto tempo, quando è in ballo una ponderata misura del valore di un'opera.
"Niente convegni per i prossimi duecento anni" deve avere lasciato scritto Eco, per assicurarsi, con la sua proverbiale ironia, una dimensione adeguata. Apollonio ne è sicuro. Non è così? Nel testamento si parla di dieci anni? Ci sono ottime ragioni per ritenerlo apocrifo.
Ad Apollonio, la morte di Eco non è stata indifferente. Per Eco, egli ha nutrito e nutre (nulla vieta il presente, nel caso specifico) un'ammirazione grande, sebbene distante. Stenta a credere così all'esistenza di una simile affermazione. Stenta a credere che, responsabile di una interpretazione del genere, che va oltre ogni limite, non sia quel modesto lector in fabula cui due lustri sembrano già tanto tempo, quando è in ballo una ponderata misura del valore di un'opera.
"Niente convegni per i prossimi duecento anni" deve avere lasciato scritto Eco, per assicurarsi, con la sua proverbiale ironia, una dimensione adeguata. Apollonio ne è sicuro. Non è così? Nel testamento si parla di dieci anni? Ci sono ottime ragioni per ritenerlo apocrifo.
9 marzo 2016
Linguistica candida (35): Parlante consapevole
Tra gli innumerevoli, tutti peraltro molto fortunati, c'è forse solo un modo per dirsi linguista conservando di sé, senza troppo mentirsi, una qualche, se pure dubbiosa considerazione. Provare a diventare un parlante consapevole, ma così consapevole da farsi soprattutto consapevole della miseria della propria consapevolezza.
Iscriviti a:
Post (Atom)