Non c'è gazzetta (culturale) corrente, cartacea e no, che per programma o per accidente non finisca oggi per toccare ogni campo dello scibile. Apollonio è d'ignoranza sterminata. Scorre quelle pagine con curiosità e gli capita così di leggere di cose di cui sa poco o nulla. Lo fa con la grata felicità di chi apprende. Il sentimento è tuttavia sempre attraversato da un'inquietudine. Prova allora a spiegare perché ai suoi due lettori, ammesso siano rimasti in tal numero. Ne dubita. Caso mai, poco male: scrivere vale anzitutto a spiegare le cose a se stessi, gli suggerisce da sempre il suo alter ego, che non ha mai scritto un rigo che valesse ad altro.
Ebbene, anche nei momenti di euforia, Apollonio non si direbbe in grado di esprimere un giudizio ponderato e non dilettantesco sopra più di un paio di ben delimitati temi. Nelle sedi pubbliche di cui s'è detto, tali temi occhieggiano, si ponga, una dozzina di volte in un lustro. Non saranno tutte e dodici le volte, saranno dieci, saranno otto, in ogni caso, nella maggioranza dei casi, egli li vede trattati da gente sulla cui competenza a trattarli ha ragione di nutrire qualche dubbio. Lo stagno disciplinare dei due temi è piccolo e modesto: ci si starnazza in pochi. A farlo pubblicamente nelle sedi indicate, accade siano volatili ambigeneri che Apollonio conosce, di cui ha seguito, pur da lontano, voli e atterraggi. Ne conosce l'apertura alare. Sa quali sono i loro punti di forza. Sa quali sono quelli di debolezza.
Ecco detto allora il fondamento dell'inquietudine di Apollonio quando legge sulle gazzette (culturali) di cose di cui sa poco o nulla, desideroso di apprendere e grato di poterlo fare. Perché mai, gli sussurra perfida una voce interiore, non dovrebbe verificarsi in tali casi ciò che sa accadere dove è in grado di verificare? È possibile che gli incompetenti pubblici si addensino, come fanno, solo intorno ai due temi che egli conosce e pratica?
A domande interiori siffatte, non trova risposta certa. Dubita del resto di essere abbastanza competente sul tema gigantesco della pubblica incompetenza da essere autorizzato a cercarla, una risposta.
Assiduo e attento, anche se sempre più silenzioso, almeno un lettore continua ad averlo.
RispondiEliminaGrato di continuare a leggerla
Mauro Lena
Dato che la ricerca di una risposta, ammesso che esista, richiederebbe anni di studio, mi limito a un paio di impressioni.
RispondiEliminaDa un lato ho la sensazione che i competenti non abbiano il tempo o la voglia di scrivere sulle gazzette; dall'altro ho la sensazione che le gazzette non abbiano alcun interesse a rivolgersi ad autori competenti per riempire le pagine: purché si venda, par di capire.
Infine, a volte mi capita di leggere insigni giuristi che scrivono di economia, riconosciuti economisti che scrivono di letteratura, valenti immunologi che scrivono di modelli statistici o esperti matematici che scrivono di politica internazionale. Insomma, sembra che anche nella ristretta cerchia dei competenti non manchino inclinazioni alla tuttologia, e questo, alla fine della fiera, abbassa la qualità complessiva del sistema gazzettistico nazionale.
Apollonio ha da chiedere scusa ad ambedue gli amabili Lettori. Non sa come, non sa perché, il sistema non gli aveva mandato notizia dei loro commenti. Li ha così trovati a più un anno di distanza e proprio per caso, tra le pieghe del sito. Ora sono pubblici e con la gratitudine tanto per le parole dell'uno quanto per quelle dell'altro, esprime un accordo completo con ciò che osserva il secondo: del resto, avere delle idee è facile. Più difficile è avere, insieme con le idee, un metodo, per tenerle a bada.
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