Il guaio della cosiddetta divulgazione è che, poi, c'è sempre qualcuno che si mette a divulgare ulteriormente quel poco che vi ha per avventura afferrato. E ancora, chi non si perita di divulgare il già doppiamente divulgato e così via, senza limiti.
Non c'è pertanto delicato pensiero di cui chi divulga s'impadronisca che, lungo una siffatta traiettoria verso il basso, precipitando a cascata, divulgazione dopo divulgazione, non piombi inarrestabilmente nella brulicante palude delle infinite volgarità.
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