L'attenzione linguistica è l'attivazione consapevole delle conoscenze (altrimenti inconsapevoli) che costituiscono la facoltà di linguaggio, come essa si realizza nella padronanza di una o più lingue. L'attenzione linguistica è così la risorsa principale a disposizione d'ogni lettore che aspiri a comprendere un testo (naturalmente, ancor prima, d'ogni ascoltatore: ma, per semplicità, si restringa qui il caso alla lettura) .
Comprendere un testo non è, come si crede banalmente, interpretarlo più o meno correttamente, dal punto di vista filologico, come se fosse un fatto (storico). Invece, è cogliere consapevolmente fasi e modi del processo linguistico che lo ha prodotto (in qualsiasi epoca ciò sia accaduto) e che lo riproduce nel momento in cui esso viene letto. Con consapevolezza della distanza e della prossimità, della differenza e dell'uniformità, leggere è (ri)percorrere un processo: il farsi linguistico del testo.
Si vedono all'opera, nella lettura consapevole, facce complementari del saper fare linguistico complessivo: facce che non esistono per sé, l'una attiva e l'altra passiva, ma soltanto perché l'una è in relazione con l'altra, nell'ipotesi inesausta e sempre da verificare di un'armonica coincidenza.
L'erudizione di critici e lettori specializzati è solo finitura e ornamento di questa indispensabile facoltà, in assenza della quale non ci sarebbe proprio nulla da ornare.
Comprendere un testo non è, come si crede banalmente, interpretarlo più o meno correttamente, dal punto di vista filologico, come se fosse un fatto (storico). Invece, è cogliere consapevolmente fasi e modi del processo linguistico che lo ha prodotto (in qualsiasi epoca ciò sia accaduto) e che lo riproduce nel momento in cui esso viene letto. Con consapevolezza della distanza e della prossimità, della differenza e dell'uniformità, leggere è (ri)percorrere un processo: il farsi linguistico del testo.
Si vedono all'opera, nella lettura consapevole, facce complementari del saper fare linguistico complessivo: facce che non esistono per sé, l'una attiva e l'altra passiva, ma soltanto perché l'una è in relazione con l'altra, nell'ipotesi inesausta e sempre da verificare di un'armonica coincidenza.
L'erudizione di critici e lettori specializzati è solo finitura e ornamento di questa indispensabile facoltà, in assenza della quale non ci sarebbe proprio nulla da ornare.
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