Il pensiero incosciente che sortisce dalla relazione tra significato e significante e che di solito viene detto lingua è intelligente. Per natura.
A chi gli si consacra per studio, tocca solo provare a procurarne una riformulazione esplicita, per quanto è possibile, con la speranza, che è forse solo un'illusione, di facilitarsene (e, se si ha fortuna, di facilitarne ad altri) scampoli di consapevolezza.
[È il millesimo frustolo di questo diario che, quando fu aperto or sono più di tre lustri, senza sapere fin dove e fin quando si sarebbe spinto, dichiarava come concessivo lo spirito della sua enunciazione e dei relativi enunciati, ormai tanto numerosi. Grazie a chi ha prestato ascolto a qualcuno di essi con l'orecchio della mente.]
Allora, non altri cento, ma altri mille di questi frustoli...
RispondiEliminaNulla ratio in sermone nisi sermo ipse quando prolatus est
RispondiEliminaDidacus Glossemator