8 settembre 2024

Spettatore pagante (4): Una camiciola, come significante


Non mancherà la circostanza (quanto esteriore?) d'essere venuto al mondo nello stesso anno (con qualche mese di anticipo) a determinare l'attenzione che ad Apollonio risulta naturale rivolgere alle epifanie di Nanni Moretti. Anche questa sua, recentissima, a Venezia, gli appare semiologicamente rimarchevole e, come sempre, tipica di un antipatico intollerabilmente simpatico.
Come oggi si dice, sul red carpet (espressione che l'iterazione ossessiva rende odiosa), cioè nel luogo e nel contesto in cui si esibiscono, con rare eccezioni, innumerevoli varianti del cattivo gusto cinematografaro più raffinato e pretenzioso, ecco Moretti arrivare con questa camiciola del tempo che fu, bianca, ma segnata da righine multicolori, aperta ovviamente sul collo e, soprattutto, con manica corta. E presentarsi così, pare, anche alla premiazione. 
Si tratta di un capo che, un tempo, nel secolo scorso, capitava spesso indosso a un "operaio della cultura" come si voleva fosse un regista. Se ne trovano testimonianze in rete: una in particolare, con Federico Fellini e Roberto Rossellini a colloquio, ambedue così abbigliati davanti a una libreria, appunto, colma di volumoni. Esibire la foto qui avrebbe un costo e la (facile) verifica è pertanto rimessa ai lettori di questo diario, se lo desiderano.
Insomma, a significare che il mondo (del cinema) come va non piace, con quel po' di furbizia di chi sta al tempo stesso con un piede dentro e uno fuori, e che se ne preferirebbe un altro, basta, come significante e chissà se al di là di un'intenzione, una camiciola.

3 commenti:

  1. Be', potrebbe essere un richiamo all'ordine; come dire la ricreazione è finita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Apollonio Discolo8/9/24 15:25

      "La messa è finita", andrebbe piuttosto detto in proposito, se ci pensa un momento, Lettore o Lettrice senza nome.

      Elimina