"Un temps viendra où l'on ne cherchera plus le bonheur - ce qui ne sera pas un progrès, mais l'humanité sera plus tranquille" scrive Gustave Flaubert domenica 18 dicembre 1859 a Mademoiselle Leroyer de Chantepie. Evidentemente, quel tempo non è ancora venuto e in quel futuro risiede una delle illusioni nutrite anche da chi, come lo scrittore francese, trovò nella precisa espressione della disillusione la sua eroica grandezza.
Dubitando che in realtà non si tratti proprio di progresso, più tranquillità e meno ricerca della felicità paiono tuttavia ad Apollonio due disposizioni d'animo augurabili oggi e il modesto indice temporale di tale augurio ha qui valore proprio e, come sineddoche, figurato.
Limpido
RispondiEliminaD'Ascola